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Jul, 2020

Lettera agli educatori e ai volontari – di Madre Francesca Lorenzet, Le Figlie di San Giuseppe del Caburlotto

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Carissimi voi siete sempre in cima a tutti i miei pensieri!
(beato Padre Luigi)

Venezia, 30 aprile 2020

Carissimi Educatori e Volontari,

il 30 aprile è la data, che da due anni stavamo programmando per celebrare insieme quell’inizio in S. Giovanni Decollato, che continua oggi a dare frutti buoni attraverso la vostra e la nostra dedizione e passione educativa.

Per questo ho sentito il bisogno di dire a voi un grazie speciale che si fa preghiera, ringraziamento e intercessione di ogni benedizione per voi e per le vostre famiglie.

Noi sentiamo che per noi e per voi l’opera educativa è una famiglia che ci è affidata perché ce ne prendiamo cura amorevole e responsabile. Noi come diceva il beato Padre Luigi senza di voi non potremmo raggiungere tutti i ragazzi e le famiglie come riusciamo a fare.

Noi avvertiamo che, in particolare in questo tempo di pandemia, la fatica del quotidiano, a volte, ha il sopravvento, ma siamo convinti che basta una parola di incoraggiamento, di riconoscenza, un interessamento, un momento di riflessione condiviso, un far memoria di qualcosa che dà gioia e subito il cuore si riscalda, nelle opere educative del Beato Luigi Caburlotto, una Famiglia meravigliosa. Una piccola Casa di Nazareth dove il Signore Gesù è il centro nella nostra vita e nella vita dei suoi prediletti: i piccoli, i giovani. Dove siamo incoraggiati dal pensiero che anche Gesù, a Nazareth, ha sperimentato la precarietà delle sicurezze umane.

Quest’anno celebriamo i 170 anni di fondazione in un clima di incertezza sociale mondiale, di ricerca di mezzi e strategie efficaci per non venir meno alla nostra responsabilità educativa, di impegno per realizzare proposte operative che raggiungano gli obiettivi che ci eravamo prefissi a ottobre. Una insicurezza totale, in nessun settore si può prevedere cosa succederà domani. La storia ci ricorda che questa non è la prima epidemia che l’umanità sperimenta, ma certamente è la prima pandemia così insidiosa e devastante.

Venezia nelle sue Chiese, nei suoi dipinti è una memoria viva di tempi di epidemie: ricordiamo la Basilica della Madonna della Salute, la Chiesa del SS Redentore, di S. Sebastiano e di S. Rocco questi due santi sono sempre stati invocati nel momento delle epidemie. Ricordiamo che il Padre fin da giovane ha vissuto il disagio e la sofferenza del vaiolo che ha colpito Venezia. Quando padre Luigi fu nominato parroco di S. Giacomo dell’Orio la situazione era molto difficile, c’era un’estrema povertà proprio per l’epidemia del colera che aveva colpito Venezia. La casa delle Terese, monastero del 1600, nel 1800 accoglieva gli appestati di vaiolo e nella seconda metà dell’800 i Padre la organizzò per accogliere le bambine più povere.
Una storia che conferma il ripetersi delle situazioni e l’urgenza che persone dal cuore compassionevole sappiano leggere i bisogni e i segni dei tempi con spirito evangelico.

Come saranno le nostre relazioni dopo questo periodo di emergenza e di isolamento sociale? Non lo sappiamo. E’ certo che non possiamo pensare che tutto ritornerà come prima, che le conseguenze saranno quelle di un’influenza, ma saremo segnati da un’esperienza epocale che segnerà la nostra storia.

Per questo abbiamo bisogno di pensare insieme, di collaborare in comunione, con serenità e con obiettività. Solo l’unità permette di guardare lontano.

Speriamo ardentemente di ritornare presto a celebrare l’Eucarestia, sacramento di vita, Pane che sostiene le sfide del nostro cammino quotidiano; il sacramento della riconciliazione, Sangue di Gesù che purifica, rinnova, ridona pace e unità in noi stessi e con gli altri.

In questo tempo di pandemia anche voi avete avuto la sofferenza di persone care e/o Amici ammalati o Defunti, situazione alle quali abbiamo partecipato, per le quali abbiamo pregato. E’ questo un tempo particolare in cui si sente il bisogno di condividere la sofferenza per sentirci più vicini, più fratelli.

Vi chiediamo scusa se non sempre siamo con voi presenze serene, comprensive, amorevoli, umili, perché ci lasciamo coinvolgere da un quotidiano, anche per noi, molto esigente.

Il cuore porta in sé un forte desiderio di dirvi: Il Signore vi ricompensi in modo adeguato per la vostra dedizione. Solo Lui potrà essere la vostra ricompensa! Da noi Sorelle una grande stima che si fa preghiera di lode e di ringraziamento.

Vogliamo assicurarvi insieme con Gesù, Maria, Giuseppe e Padre Luigi che ce la faremo!

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