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Mar, 2024

L’Arcobaleno incontra i ragazzi dell’Istituto Vendramini

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Lunedì 25 e mercoledì 27 marzo 2024, io e sr. Cecilia abbiamo incontrato gli alunni delle classi prime e seconde della Scuola Secondaria di I grado dell’Istituto Vendramini.
Non è la prima volta che l’Arcobaleno incontra le Scuole del territorio. Due momenti da due ore per presentare che cosa e soprattutto chi è l’Arcobaleno.

Attenzione, ascolto, sensibilità, serietà, sorrisi ci hanno accolto e accompagnate nelle nostre proposte di riflessione che hanno avuto lo scopo non solo di presentare l’Associazione,
la sua storia, i suoi ambienti e attività, ma coinvolgere soprattutto i ragazzi dal punto di vista personale.
Due i punti principali di riflessione:

- che cosa significa “fare volontariato” e “cosa spinge una persona a farlo”
- che cosa rappresenta l’Arcobaleno per i suoi bambini e i suoi ragazzi.

I ragazzi sono rimasti sorpresi nello scoprire che l’Arcobaleno è supportato da più di 90 volontari che, a seconda delle proprie capacità, competenze e disponibilità di tempo, si formano,
si attivano, operano per i bambini e i ragazzi. L’occasione è stata proficua per condividere, a partire dalle loro esperienze, che cos’è il volontariato: gratuità, gioia, amore, fiducia, altruismo,
generosità, disponibilità, cura, coraggio, buona volontà, sorriso…
Il voler rendere il mondo un posto migliore, l’incontro con l’altro in difficoltà, il sentirsi utili, lo stare bene con sé stessi sono stati invece individuati le spinte indispensabili per fare volontariato.
Non sono mancate riflessioni rispetto al “non aver tempo”, “ho tante cose da fare”, “perdere tempo” che talvolta ostacolano la possibile spinta a volersi donare agli altri.
È stato significativo l’intervento di una ragazza che ha deciso di seguire l’esempio di una sua compagna scout nell’aiuto ai meno fortunati perché mossa dal desiderio di sperimentare quella gioia
e quel sorriso che lei vede impresso sul volto dell’amica quando parla delle sue esperienze come volontaria.
La parabola del Buon Samaritano spiegata e tenuta sullo sfondo della riflessione ha fissato i principali cardini del valore del volontariato: fermarsi, farsi prossimi, far entrare l’altro nella tua vita, nel tuo tempo,
esserci, agire, dire SI’.
L’Arcobaleno è una storia di tanti SI’ e Suor Cecilia ha saputo narrarli uno ad uno, a partire dal lontano 1994, anno in cui il tutto è partito, mettendo in evidenza come l’Arcobaleno è frutto di tanti Segni d’Amore
e di tanta Provvidenza. Tanti Angeli Custodi hanno accompagnato la crescita dell’Associazione, così come accompagnano nella crescita i tanti bambini e ragazzi che in Arcobaleno sono passati.
Ci si è soffermati sull’esperienza di volontariato speciale: l’affido. È stata letta la testimonianza di una ragazza 15enne che ricorda con dolore e sofferenza la decisione di essere allontanata dalla propria famiglia,
ma di aver compreso poi nel tempo il valore di quel distacco che ha permesso a lei di crescere e alla sua famiglia di riprendere la serenità perduta per ritrovarsi poi in un contesto di famiglia allargata,
pronta a sostenersi e aiutarsi.

Il cielo sereno di una famiglia può ad un certo punto oscurarsi, farsi cupo, buio e rendere difficoltoso il quotidiano.
È qui che si fa presente l’Arcobaleno e si fanno presenti i suoi volontari, vento leggero di possibilità e speranza.
Con il loro Esserci, donano spensieratezza, si prendono cura delle ferite dei bambini e delle loro famiglie, proprio come il buon Samaritano ha fatto con il malcapitato percosso e abbandonato lungo la strada.
L’Arcobaleno con i suoi volontari, educatori e professionisti mette al centro la persona del bambino, del ragazzo, lo aiuta a trovare quel tesoro nascosto che pensava di non avere e a far emergere,
facendolo diventare risorsa per sé e per tutta la sua famiglia.

I silenzi che hanno alternato gli interventi hanno messo in evidenza come gli alunni si siano lasciati toccare e coinvolgere.
Ringraziamo l’Istituto Vendramini, gli alunni e le famiglie per la loro solidarietà.

Monica Pelloia, volontaria

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