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Mar, 2024

L’Arcobaleno: da trent’anni crocevia di vite ed esperienze di Don Roberto Tondato

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La sera di Pasqua due discepoli se ne andavano avviliti da Gerusalemme, con senso di fallimento nel cuore.
Un uomo si avvicina, comincia a parlare con loro. Il dialogo è intenso: ascoltarlo scalda il cuore, tanto che quando lui fa per andare via, loro lo trattengono …
e nello spezzare il pane riconoscono che è Gesù, risorto da morte.
In quel momento anche dentro di loro qualcosa rinasce, risorge: si rivitalizza l’entusiasmo e la gioia.
Così tornano a Gerusalemme, da dove prima erano fuggiti.

Pasqua è tempo di vita nuova. L’incrocio di cammini ed esperienze è sempre vitale.

Da trent’anni l’Arcobaleno è crocevia di vite ed esperienze, dove l’esistenza degli uni incontra quella degli altri.
È l’incontro benefico, è la possibilità di lasciare un segno buono sulle pagine della nostra storia.
Difficile dire chi dà e chi riceve di più: tutti ci sentiamo graziati da questa esperienza. Di più, ci sentiamo famiglia.
Perciò, nei termini semplici dei rapporti familiari, a partire da queste pagine ci facciamo gli auguri, ci doniamo la speranza di pace
e serenità per questi giorni di Pasqua e non solo.

Auguri, dunque, innanzitutto ai bambini e ragazzi che chiamano l’Arcobaleno “casa”, alle suore Figlie di San Giuseppe e al personale:
sono loro a condividere la maggior parte della loro vita fra queste mura.
Ai collaboratori e ai volontari, senza in quali non sarebbe possibile l’attività dell’Arcobaleno.
Ai Voi amici e amiche che con simpatia vi avvicinate, ci accompagnate e aumentate la dimensione della famiglia dell’Arcobaleno.
A tutti un grande augurio nella Pasqua del Signore.

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