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Mar, 2021

“Diamoci una mano”, la forza e la meraviglia della solidarietà! – progetto d’Istituto Comprensivo Torre di Pordenone realizzato con la Scuola G. Lozer

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Grazie a Miriam, Elisa e Pierluigi che anche quest’anno, con passione ed entusiasmo per l’attività educativa, hanno reso possibile l’incontro solidale tra l’Arcobaleno e i ragazzi e gli insegnanti della Scuola Media Statale G. Lozer.
Attraverso la loro testimonianza, ci raccontano questa meravigliosa collaborazione.

La parola solidarietà che sta alla base del nostro progetto di Istituto “Diamoci una mano” rischiava di diventare un concetto piuttosto distante a causa del periodo difficile che tutto il Mondo ha dovuto affrontare con la pandemia. Per gli studenti questa fase delicata è stata vissuta ancor più intensamente perciò diventava importantissimo creare un legame concreto con i concetti di aiuto e supporto educativo dando un segnale, una testimonianza diretta.
Si è proposta quindi la formula di “video lezione” on line e in breve tempo il filo che lega strettamente coordinatori, volontari ed educatori dell’Arcobaleno, di fronte a questa proposta si è stretto, formando una rete fatta di azione, passione e voce.
La voce dei volontari è arrivata a circa 160 allievi della Scuola Secondaria di I Grado “Giuseppe Lozer”.
La presenza dei volontari, da uno schermo, è riuscita ad accendere un movimento solidale fatto di bigliettini, lavoretti, disegni, messaggi…insomma: l’azione dell’Arcobaleno ha dato vita alla risposta attiva degli studenti che hanno cercato di allacciare un legame “a distanza” per spezzare la distanza stessa.
Questa è la forza e la meraviglia della solidarietà!

Miriam Crucil, insegnante scuola media Lozer e volontaria L’Arcobaleno

Con una modalità nuova per noi volontari, ma a cui tutti ormai ci si sta abituando, abbiamo “incontrato” on line 7 classi prime della scuola media Lozer.
La pandemia non ha arrestato la collaborazione con la scuola, che ormai da anni ci vede impegnati in un progetto di sensibilizzazione, non solo verso la nostra Associazione, ma soprattutto verso l’essere solidali: per riflettere insieme ai ragazzi su come poter fare la differenza nel nostro quotidiano, andando oltre le apparenze, entrando in punta di piedi nelle vite di chi incontriamo.

Abbiamo parlato ai ragazzi di cos’è l’Arcobaleno, ma ancora di più abbiamo riflettuto con loro su chi è l’ArcobalenoÈ un posto che accoglie tanti amici, grandi, medi e piccoli, alcuni teneri e simpatici, altri un po’ goffi o che possono impaurire gli altri e se ne prende cura, valorizzando l’unicità di ciascuno, dove ognuno trova il suo spazio.

E chi è l’ Arcobaleno?
Beh l’Arcobaleno è i suoi volontari!
È il sentirsi accolti, è il ricevere più di ciò che si dona, è trovare il proprio posto, ognuno secondo le sue capacità ed esperienze, ognuno secondo la sua storia, che incontra quella degli altri, formando un insieme meraviglioso e sorprendente di colori, diversi ma proprio per questo straordinario.

Elisa Rossi Giordano, volontaria

Quest’anno è stato una nuova occasione di incontro con gli studenti e ogni volta l’esperienza è unica e particolare. Le sensibilità che i ragazzi esprimono sono sempre sorprendenti, questa volta sono stati particolarmente attenti e ricettivi. Mi piace pensare che il motivo sia legato al fatto che, in un momento di privazioni per le cose che davamo per scontate, i ragazzi hanno sviluppato un’attenzione particolare alle fragilità, all’accoglienza e all’inclusione.
Ho anche potuto raccogliere tutte le loro risposte al nostro invito, i loro disegni, i lavoretti, i messaggi per l’Arcobaleno. E’ stato un privilegio poterli sfogliare, sistemare e fotografare assieme a mio figlio e a mia moglie. Sebbene abbia sempre coinvolto i miei familiari, raccontando loro con entusiasmo della mia esperienza, sono rimasti sorpresi dalla quantità ma soprattutto dalla profondità delle testimonianze arrivate. Sinceramente? Lo sono stato anch’io.

Pierluigi Colautti, volontario

Vi ricordate l’attività dei nostri ragazzi sull’amicizia ispirata al racconto “Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico” di Luis Sepulveda? Beh, il lavoro che ne è nato è stata la loro risposta, il loro segno di amicizia verso gli studenti della scuola Lozer.
(vedi lettera sotto)

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