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Apr, 2023

Anatra e Orso, ciò che conta è volere il bene – di Elisa Rossi Giordano e Pierluigi Colautti

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Da anni siamo ormai coinvolti come promozione dell’attività di volontariato dell’Associazione nel Progetto Solidarietà “Diamoci una mano” della scuola media Lozer di Torre,
che con i laboratori di classe ha regalato piccoli capolavori al nostro mercatino d’inverno, che sicuramente molti di noi ricordano con affetto.

Il COVID e il trasferimento della professoressa referente, nostra amica e volontaria Miriam Crucil, avevano dato una battuta d’arresto al progetto, ma evidentemente qualcosa era stato seminato perchè il testimone è stato raccolto dalla maestra Claudia Arcuri, della scuola Primaria Odorico da Pordenone , che ci ha contattati per presentare L’Arcobaleno ai piccolissimi .
E potevamo dire di no?
Abbiamo pensato a lungo come promuovere l’Associazione e parlare di volontariato a dei bambini di 6 anni , ma abbiamo accettato la sfida e il mese prossimo inizieremo ad entrare nelle classi.
Ci siamo fatti coinvolgere da una storia : si chiama “Ti voglio Bene” di Jory John, con le Illustrazioni di Benji Davies, edizioni Il Castoro, per invitare a osservare nel loro vissuto cosa vuol dire farsi vicini all’altro .

Leggiamo la storia animandola per coinvolgere meglio i bimbi, seduti in cerchio attorno a noi, e facilitando il nostro dialogo .

Non fatevi ingannare dal titolo del libro però, perchè pur trattando il tema dell’affetto, è tutt’altro che una storia sdolcinata . É coinvolgente, ironica, e tocca, come la maggior parte dei libri per bambini, corde di noi adulti che ci fanno capire quanto il tornare bambini ci farebbe bene.

Anatra e Orso vivono vicini, ma non potrebbero essere più lontani, da quanto sono diversi: Orso è burbero e ama i tempi lunghi, i silenzi, il relax. Anatra no. Quando si preannuncia una giornata di tranquillità Anatra compare con mille proposte e proprio non lo lascia in pace. Orso non le nasconde il suo fastidio ed è spazientito. Anatra vuole solo piacergli, vuole solo la sua compagnia, che lui le voglia bene. Ma ognuno vuole bene a suo modo, il difficile a volte è comprenderlo, tanto quanto dimostrarlo forse.
Abbiamo pensato di chiedere ai bambini se si sentono più Orso o più Anatra, se nelle loro storie di amicizia ci sia uno di quei compagni che a ricreazione sta sempre nell’angolo da solo e ti fa passare la voglia di coinvolgerlo e chiamarlo a giocare con gli altri.

Crediamo di poter così presentare ai piccoli cosa fa un volontario in Arcobaleno: prima di tutto rispetta il vissuto dell’altro e comprende che ci sono dei tempi nell’altra persona che non sono sempre i nostri…vorremo dire loro che nella vita degli altri si entra in punta di piedi, meglio ancora se a piedi scalzi, ma con le maniche tirate su, impegnandosi con le proprie piccole risorse.
Un volontario, per noi, si dà fare senza attendersi risultati, verranno da sé e forse non li vedremo, ma non fa mai niente per avere qualcosa in cambio.
Essere volontari è una questione di coraggio: ci si trova di fronte a situazioni nuove, magari con persone che non conosciamo e ti obbliga a metterti in gioco, fuori dalla tua confort zone, per arrivare a far star bene l’altro prima di te stesso.

C’è chi lo fa per un forte senso civico, chi per motivazioni religiose, alcuni cominciano perché coinvolti da altri volontari e c’è chi decide di riempire in questo modo il proprio tempo libero. Tutti spinti da una forte motivazione e necessariamente da una costanza che permetta continuità, ma, il filo conduttore che ci sembra accomuni la gran parte delle persone che fanno volontariato è la netta sensazione che dare qualcosa agli altri restituisca sempre molto più di ciò che si dà. Si potrebbe chiamare “egoismo buono”.
Nella scelta del libro per i bambini della Scuola primaria Odorico da Pordenone di Torre abbiamo anche scoperto una curiosità, l’autore Jory John ha iniziato la sua carriera come volontarionegli Stati Uniti, in una associazione no profit che si occupa di lotta all’abbandono scolastico, portando bambini e ragazzi all’amore per la scrittura.

Ci è piaciuto pensare ad un incrocio di intenti, e racconteremo anche questo ai bambini, affinché li possa ispirare non solo a diventare nelle loro giornate piccoli volontari portatori di solidarietà tra amici, ma anche di appassionarli nello scrivere nuove storie, pensieri positivi e racconti di esperienze che speriamo un giorno potremo leggere, perchè…i semi di speranza non vanno mai perduti .

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