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Apr, 2020

Essere educatori in questo tempo

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Ammetto che non è semplice, in questi giorni, continuare a fare il nostro lavoro.
Non possiamo fare “come se niente fosse”.
La quotidianità, le nostre routine, sono state stravolte.

Essere educatori, al tempo del Covid19 è una sfida.

Una sfida che ci chiede di essere attenti e informati riguardo a tutto ciò che accade attorno a noi, alle regole che ci vengono indicate, ai suggerimenti, alla cura e all’attenzione per la difesa della salute di tutti.
Tutto ciò ci porta inevitabilmente a una distanza fisica tra noi colleghi e con i nostri ragazzi, a una distanza che però non vuole e non deve essere distanza educativa, distanza affettiva.
Una distanza che deve trovare nuove strade e nuove forme per essere presenza, vicinanza, per dare fiducia e rassicurare.

Se non posso leggere un libro con un bambino in braccio, se non posso fare contenimento fisico, dare una pacca sulla spalla,  abbracciare … posso però inventare nuove forme.
Posso trasformare cellulari, computer, in strumenti che ci avvicinano, ci tengono in contatto, che mi permettono di rassicurare  e guidare anche a distanza. Certo, non sarà la stessa cosa, ma ci permetterà, sicuramente, di scoprire nuove risorse, nuove capacità, nuove potenzialità.
Ai nostri ragazzi vogliamo trasmettere la fiducia che tutte le difficoltà si possono affrontare, la certezza che nella prova  nascono nuove risorse, la sorpresa di accorgersi che tutto ciò a cui prima non facevamo caso e che davano per scontato diviene ora prezioso e tesoro di cui essere grati.
Che poi, a pensarci bene, i ragazzi dell’Arcobaleno queste cose già le sanno e le hanno in qualche modo già vissute.
Forse, questa volta, sono loro a insegnare a noi tutto ciò.

Giovanna, educatrice

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