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Jul, 2024
Calzini Spaiati anche in un torrido pomeriggio d’estate
Metti un cesto di calzini spaiati e colorati.
Metti un gruppo di ragazzini scatenati e un po’ annoiati.
Metti un lungo tavolo all’ombra di rami frondosi e allungati.
Metti alcuni Claun con naso rosso e camici disegnati.
Frulla il tutto e ne otterrai un’esperienza che sa di rinascita!
Iniziamo dall’inizio, le cose si sa nascono da un’idea e le idee hanno radici nel cuore …
In quel famoso caldo pomeriggio estivo noi Claun siamo arrivati carichi di idee e in cerca di fonti d’ispirazione per realizzarle: all’apparenza quei calzini riposti in quel cesto non avevano nulla di magico, erano semplicemente calzini spaiati e colorati (pure puliti a dire il vero…)
Accanto al cesto, c’erano anche varie scatole generose di un ricco corredo tra bottoni, pon-pon, occhietti di plastica, perline, nastri …
Ecco che le idee iniziarono a prendere forma: insieme ai bambini abbiamo deciso di ricavare con i calzini e il corredo dei “pupazzi da mano”,
ovvero marionette che, animate da sapienti manine infilate in ciascun calzino, si sarebbero trasformate in amici del cuore!
Con aghi e colla si sono dati un gran da fare, tutti hanno lavorato alacremente per rendere il proprio calzino il più originale e attraente possibile.
I risultati furono sorprendenti!
Ma ancor di più lo furono le storie che quei calzini, nuovi amici del cuore, hanno raccontato: ogni bambino che lo desiderasse, poteva presentare il suo manufatto, facendoci conoscere personaggi vagamente autobiografici e “udite, udite” molto socievoli e chiacchieroni!!
Ci siamo in questo modo confidati paure, rabbie e conflitti, senza farci mancare le risate che hanno stemperato le remore e reso l’accoglienza priva di giudizio.
Il raccontare e il raccontarsi è diventato fluido e intimo!
Tutti portiamo il peso di ansie e paure inconfessate, spesso sconosciute perfino a noi stessi!
Questi piccoli esercizi hanno il pregio di lasciar trasparire ed emergere quelle confidenze e quei pensieri che altrimenti, difficilmente raccontate in modo diretto,
l’amico che parla in vece nostra è un messaggero senza pena, neutro, ma allo stesso tempo prezioso perché si carica dei nostri malesseri più reconditi e con semplicità
li condivide, permettendo così all’educatore di agire in modo adeguato ad ogni bambino tenendo conto delle fragilità emerse da queste condivisioni, a volte profonde
a volte leggere ma sempre liberatorie e coraggiose.
Gabriella Dori, volontaria Claun Pomodori